L’originario impianto planimetrico ad unica navata è stato successivamente ampliato con la costruzione delle due navate laterali. Quella di sinistra corrisponde al piano terra dell’adiacente Palazzo Grossi e si sviluppa longitudinalmente superando di circa 15 metri l’attuale parete di fondo della navata centrale (interessata dal crollo della parte terminale). A seguito del crollo della navata destra, esposta a sud, sono stati realizzati tre contrafforti di sostegno a favore della struttura divenuta instabile. Con tutta probabilità sono state contestualmente murate le aperture che mettevano in comunicazione navata centrale e navata laterale crollata; rimangono peraltro visibili alcune imposte delle arcate costituenti le volte della navata crollata. L’apparecchiatura muraria della facciata è costituita da bozze di pietra arenaria di dimensioni variabili, realizzata a corsi sub-orizzontali. Sono evidenti diverse tamponature, di alcune finestre ma anche del portale di ingresso, che risulta parzialmente murato e decentrato rispetto alla probabile configurazione del prospetto iniziale. La parete di fondo e quelle laterali sono state realizzate in muratura mista in pietra e laterizio. Sono presenti fori pontai su tutte le facciate attuali della chiesa e del campanile (maggiormente visibili sull’attuale prospetto sud e su quello ad est). Il campanile si articola su tre livelli e presenta aperture sulle facciate libere. Ci sono bifore sul prospetto sud; al terzo livello sono riportate colonne simil stile dorico. La copertura del campanile è ricoperta di maioliche. La navata centrale, la navata laterale e la cappella presentano pavimenti in graniglia di cemento mentre la sagrestia presenta pavimentazione in cotto.
Notizie storico-critiche
In aggiunta a quelli dovuti al processo di degrado per lo stato di abbandono dell’edificio, ulteriori e gravi danni sono stati generati dai numerosi atti di vandalismo e trafugamenti subiti nel tempo. Nel 2017 l’interno era ormai spoglio degli ornamenti e dei marmi decorativi (anche quelli del portale d’ingresso, ora ricollocati, e della cantoria). Nel 2011 la volta della campata dell’altare maggiore era parzialmente crollata; la pavimentazione era ricoperta dall’accumulo di calcinacci e guano. A seguito dell’ampliamento del XVI sec. la chiesa raggiunge dimensioni ragguardevoli, con tre navate di cinque campate con volta a crociera e due cappelle con cupola a destra e sinistra della campata dell’altare maggiore. La navata laterale a sud e le ultime due campate della navata centrale furono distrutte dal terremoto del 1857. Dopo il restauro del 1860 rimanevano solo le tre campate della navata centrale, la navata laterale a nord e il campanile a sud. Restaurata più volte negli ultimi secoli (in varie occasioni verificatesi soprattutto nei decenni poco prima, durante e dopo il XIX secolo), l’impianto più moderno risale alla metà del XVIII sec., periodo in cui furono costruite le cappelle laterali, conservate fino agli anni 70 del secolo scorso, ossia:
– cappella ed altare del SS. Sacramento (con sepoltura);
– cappella ed altare del SS. Crocifisso della Confraternita del Monte dei Morti, fondata nel 1683;
– cappella ed altare del SS Rosario, fondata verso la fine del secolo XVII;
– Cappella e altare della Santa Croce, fondati intorno al 1642;
– Cappella ed altare di San Giovanni Evangelista;
– Cappella e altare dell’Immacolata Concezione;
– Cappella ed altare di Sant’Antonio. Fondati alla fine del Seicento;
– Altare di San Leonardo;
– Cappella e altare della Beata Vergine Assunta.
Tipo Scheda | SCAN |
Livello Catalogazione | P |
Codice Regione | |
Numero Catalogo Generale | |
Ambito di tutela MIC | Architettonico e Paesaggistico |
Categoria Generale | BENI IMMOBILI |
Settore Disciplinare | Beni architettonici e paesaggistici |
Tipo di Bene Culturale | Architettura |
Categoria Disciplinare | ARCHITETTURA RELIGIOSA |
Definizione del Bene | chiesa |
Tipologia/Altre specifiche | madre |
Denominazione/Titolo | Chiesa di San Nicola Vescovo – Craco |
Stato | Italia |
Regione | Basilicata |
Provincia | MT |
Comune | Craco |
Indirizzo | |
Denominazione contenitore fisico | |
Collezione | |
Coordinata x | 16°26’23.97” |
Coordinata y | 40°22’40.76” |
Riferimento | Arco di tempo di costruzione |
Fascia cronologica/periodo | Basso medioevo-Età moderna |
Da | |
Validità | |
A | |
Validità | |
Caratteri ambientali (beni mobili) | Da un punto di vista climatico, la temperatura media annua dell’area oscilla intorno ai 14,3°C. Gennaio è il mese più freddo, con una temperatura media di 7,4°C; agosto è il mese più caldo, con una temperatura media di 25,5°C. La piovosità media annua è di 513,9 mm. Il regime pluviometrico è subequinoziale, quasi mediterraneo, con un valore massimo assoluto di 66,7 mm a novembre, un valore relativo di 50,2 mm a marzo ed un valore minimo di 14,6 mm a luglio. Nell’area di Craco, caratterizzata da colture estensive, sono diffusi i campi subnitrofili mediterranei a Lygeum Spartii L., specie tipica dell’ambiente mediterraneo e delle steppe erbacee dell’alta macchia mediterranea. Sono presenti anche estese aree argillose caratterizzate da un’erosione accelerata (calanchi). Nei calanchi la vegetazione è caratterizzata da specie a fioritura primaverile o autunnale, con una fase di riposo estiva. I calanchi favoriscono anche la crescita di un gran numero di specie erbacee, arbustive o arboree. Numerose sono anche le specie animali come il riccio, la martora, la donnola, la volpe, la lepre e diverse specie di mustelidi. Le aree calanchive rappresentano un luogo ideale di sosta e riproduzione anche per numerose specie di uccelli, come passeri e rapaci, tanto da essere riconosciute a livello europeo come I.B.A. (Important Bird and Biodiversity Area). Da un punto di vista geologico, Craco vecchia sorge a 390 m s.l.m su una dorsale dove nella parte più alta, (nucleo più antico dell’ex-abitato), affiorano conglomerati pliocenici verticalizzati da retroscorrimenti. Nella parte medio-bassa del versante sud-occidentale della dorsale (parte più recente del vecchio abitato), affiorano invece le Argille Varicolori caratterizzate da scadenti proprietà geotecniche nelle quali si sono sviluppati i movimenti franosi che hanno storicamente interessato il sito e che hanno determinato l’abbandono del vecchio abitato a partire dagli anni Sessanta dello scorso secolo. |
Descrizione del bene | L’originario impianto planimetrico ad unica navata è stato successivamente ampliato con la costruzione delle due navate laterali. Quella di sinistra corrisponde al piano terra dell’adiacente Palazzo Grossi e si sviluppa longitudinalmente superando di circa 15 metri l’attuale parete di fondo della navata centrale (interessata dal crollo della parte terminale). A seguito del crollo della navata destra, esposta a sud, sono stati realizzati tre contrafforti di sostegno a favore della struttura divenuta instabile. Con tutta probabilità sono state contestualmente murate le aperture che mettevano in comunicazione navata centrale e navata laterale crollata; rimangono peraltro visibili alcune imposte delle arcate costituenti le volte della navata crollata. L’apparecchiatura muraria della facciata è costituita da bozze di pietra arenaria di dimensioni variabili, realizzata a corsi sub-orizzontali. Sono evidenti diverse tamponature, di alcune finestre ma anche del portale di ingresso, che risulta parzialmente murato e decentrato rispetto alla probabile configurazione del prospetto iniziale. La parete di fondo e quelle laterali sono state realizzate in muratura mista in pietra e laterizio. Sono presenti fori pontai su tutte le facciate attuali della chiesa e del campanile (maggiormente visibili sull’attuale prospetto sud e su quello ad est). Il campanile si articola su tre livelli e presenta aperture sulle facciate libere. Ci sono bifore sul prospetto sud; al terzo livello sono riportate colonne simil stile dorico. La copertura del campanile è ricoperta di maioliche. La navata centrale, la navata laterale e la cappella presentano pavimenti in graniglia di cemento mentre la sagrestia presenta pavimentazione in cotto. |
Apparato iconografico/decorativo | |
Iscrizioni/elementi di rilievo | Mostra di portale della seconda metà del XVIII secolo – si veda scheda OA ICCD 00133964; portale in legno della seconda metà del XVIII – si veda scheda OA ICCD 00133965 |
Contesto di provenienza | |
Classificazione/repertorio/sistematica | |
Notizie storico-critiche | In aggiunta a quelli dovuti al processo di degrado per lo stato di abbandono dell’edificio, ulteriori e gravi danni sono stati generati dai numerosi atti di vandalismo e trafugamenti subiti nel tempo. Nel 2017 l’interno era ormai spoglio degli ornamenti e dei marmi decorativi (anche quelli del portale d’ingresso, ora ricollocati, e della cantoria). Nel 2011 la volta della campata dell’altare maggiore era parzialmente crollata; la pavimentazione era ricoperta dall’accumulo di calcinacci e guano. A seguito dell’ampliamento del XVI sec. la chiesa raggiunge dimensioni ragguardevoli, con tre navate di cinque campate con volta a crociera e due cappelle con cupola a destra e sinistra della campata dell’altare maggiore. La navata laterale a sud e le ultime due campate della navata centrale furono distrutte dal terremoto del 1857. Dopo il restauro del 1860 rimanevano solo le tre campate della navata centrale, la navata laterale a nord e il campanile a sud. Restaurata più volte negli ultimi secoli (in varie occasioni verificatesi soprattutto nei decenni poco prima, durante e dopo il XIX secolo), l’impianto più moderno risale alla metà del XVIII sec., periodo in cui furono costruite le cappelle laterali, conservate fino agli anni 70 del secolo scorso, ossia: – cappella ed altare del SS. Sacramento (con sepoltura); – cappella ed altare del SS. Crocifisso della Confraternita del Monte dei Morti, fondata nel 1683; – cappella ed altare del SS Rosario, fondata verso la fine del secolo XVII; – Cappella e altare della Santa Croce, fondati intorno al 1642; – Cappella ed altare di San Giovanni Evangelista; – Cappella e altare dell’Immacolata Concezione; – Cappella ed altare di Sant’Antonio. Fondati alla fine del Seicento; – Altare di San Leonardo; – Cappella e altare della Beata Vergine Assunta. |
Data Rilevamento | |
Attore sociale/collettivo | |
Occasione | |
Periodicità | |
Data inizio | |
Data fine | |
Note | |
Materia/tecnica-materiale composito | |
Interesse culturale | |
Bibliografia/sitografia | Lafratta B., scheda in Insediamenti francescani in Basilicata – Un repertorio per la conoscenza, tutela e conservazione, Vol. II, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Matera, Basilicata Editrice, 1988, D. D’Angella, Note storiche sul Comune di Craco, Pisticci 1986, Calitro, C. R., & Catella, M. A. (2017). Craco, il paesaggio come Heimat. IN_BO. Ricerche E Progetti Per Il Territorio, La Città E l’architettura, 8(11), 500–515. https://doi.org/10.6092/issn.2036-1602/6474 , Rescio P. 1998, Storia e architettura di Craco, in Basilicata Regione notizie: agenzia settimanale di informazione, v.11, n.3 pp. 93-96. |